Tenuto dalla dottoressa Merope Generosa, sessuologa.
(Dal Teatro Olimpico di Roma, testo inedito, anno 2000)
Signore e signori buonasera, credo che ognuno di voi sia stato avvertito che qui si svolgerà un seminario di educazione sessuale, una serata di esperienze collettive, una… una… ammucchiata… ehm… un comune scambio di energie, al fine di chiarire a che punto siamo oggi e che cosa possiamo aspettarci dal sesso. Quanti di voi sono soddisfatti della propria sessualità? (sguardo di attesa sulla platea muta). Spero sia timidezza! Senso del pudore…
Una statistica dice che il quarantatré per cento delle donne preferisce una bella notte di sonno a una notte d’amore: io non credo a tale percentuale, io credo… piuttosto…. ma molte più donne preferirebbero ma anche solo un pisolino… ma il coma!, pur di non… Del resto (secondo l’illustre sessuologo Kramer) il sesso familiare è perlopiù necrofilia: un cadavere che possiede un altro cadavere; la coppia è un po’ l’harem che passa la mutua.
Il settanta per cento delle coppie a un anno dal sì dice no al sesso, i pazienti lamentano che dopo il matrimonio fare sesso è un po’ come portarsi i compiti a casa.
Cos’è che non va?
Giuliana, una mia paziente sposata da undici anni, racconta: «Durante il rapporto sessuale con mio marito, io faccio di tutto; venerdì scorso mentre lui stava sopra di me sono andata in cucina a spegnere i broccoletti che buttavano di fuori – credo anche li abbia scolati, ora non ricordo bene – e poi mi sono rinfilata a letto mentre mio marito aumentava il ritmo. Non si è accorto di nulla!
«La sera spero sempre che non me lo chieda» racconta Dolores, sposata da quindici anni con Tonino. «A volte fingo di dormire e sento mio marito infoia… che vorrebbe met… con il membro du… dai che ti ridai, a forza di menarsel… perché prima fa un po’ da solo… poi me lo… si strusc… e cerca di ficc… che poi dato che gli rimane scomodo… perché io sono come un ciocco rigido, mi fa male e alla fine me lo… sì lo in… e risolve in quattro e quattro…» Sì, Dolores si produce in quella che scientificamente viene definita la «sveltina col cadavere».
Kristel, un’altra cara paziente tedesca che ha sposato un ex bagnino di Riccione e ha solo quarant’anni, racconta: «Non parliamo più, è molto frustrante per me, quando siamo a letto neanche una parola, un ansimo, un sospiro: quando gli faccio un pomp… nell’atto di prendergli… quando con la bocca gli su… gli… mi sembra di succhiare la traversa di una sedia».
Coraggio, Kristel almeno è duro! Ma quanto sono duri questi silenzi, quanto pesano!!!
E, del resto, non va meglio nell’esperienza di alcuni uomini che, non trovando più soddisfazione con la propria partner, alternano la masturba… il… sì, che se lo… facendosi delle gran… p… il sesso fai da te… (che certo presenta un vantaggio: nessuna da riaccompagnare, nessuna da consolare dopo) alla frequentazione sporadica o periodica di prostitute.
Ignazio, padre di tre figli, bancario da ventitré anni, sposato con Daniela, racconta: «Solo quando sono con Gilda mi sento appagato veramente, si risveglia la mia passione, il mio erotismo, Gilda sa come prendermi, è una vera forza della natura».
Tra l’altro io ho avuto il piacere di conoscere Gilda che di giorno fa Tito e lavora al porto di Civitavecchia.
Certo la quotidianità pesa, lo stress, vivere insieme ci fa sbraca… perdere quel fascino, quella attrazione… i difetti dell’altro ci diventano insopportabili.
«Il mi’ marito è un egoista, prepotente, nun fa niente a casa, me tratta male, vole solo comanna’; e poi è rumoroso, dottoressa mia!…» racconta Flora. «Quando soffia il naso pare che passa un circo, ma poi scatarra, smoccola e sputa… c’ha la prostata infiammata, piscia continuamente pure addosso all’albere, io non so ‘ndo’ guarda’, dice: “Te continua a cammina'”, ma ‘ndo’ vo?, porett’a me disgraziata, ‘na vergogna, dottoressa mia. Stia a senti’: ogni mattina quando se sveglia molla una scoreggia nel letto, co’ licenza parlando, me scuse!, ma potente, eh?!, un terremoto tutte le mattine e poi move le coperte pe’ falla svolazza’ via, ha capito come je dico!?
«Domenica si è alzato con il… sì, il coso dritto… insomma con l’alzabandiera dei giorni di festa, come dice lui; m’ha svegliato co’ quel coso in mano dicceee: “Serve niente?”, dico: “No, grazie”, dice: “Allora vado a piscia’…”. Uh, poretta a me, me scuse, con licenza parlando… quant’è rozzo… La mattina ce l’ha sempre mezzo… basa-notto che dice poi che la mattina non è niente, dicono che è uno sbalzo di pressione… me l’ha detto il dottore che è la prostata, dice che è un fatto idraulico, ma che c’entra l’idraulico, dottoressa mia, io mica so’ una lavatrice! Ma quanto me urta quel rumore di pipi che sembra uno scolo del serbatoio.
Poi il mi’ marito fuma, butta la cicca nel cesso e cerca di spegnerla col getto, che urto, dottoressa mia, ‘sto vizio, poretta a me disgraziata, nun ce la faccio più, mo gliel’ho detto, me dica qualcosina lei!»
Beh’, cara amica, non credo che abbia molta importanza stabilire di che natura sia il pipo duro… quando al mattino è turg… si verifica quel fenomeno di allungam… rigonfiam… scientificamente detto «erezione aurorale», qua siamo proprio alla frutta… ma possiamo lavorarci su, possiamo insieme a tuo marito – sempre che lo voglia -rieducarci al piacere, al rapporto di coppia, possiamo cercare…
«Tiene anche i calzini a letto!»
Cosa? Pure corti!? Ahia, ma ne hai parlato, gliel’hai detto che…
«E non si lava!!!»
Beh, allora… ecco questa, signori uomini, è una lamentela che purtroppo molte donne portano ai miei seminari.
«Mio marito vuole che glielo prenda in… glielo succ… ben bene che anche faccio il vuoto in bocca, che dice che così gode di più,» benone! «anche se però non odora sì, insomma, si può dire?, puzza… di pipì che io glielo dico sempre che lui mi dice «ma se me lo scrollo!», sì, ma scrollarselo non è pulirselo!»
Esatto, signori uomini, siete spesso molto preoccupati della dimensione e del funzionamento del c… del… vostro e molto meno della sua manutenzione; molte donne raccontano con pudore di far ricorso alla preziosa mentina, ottima tra l’altro per quel pizzicorino, ma che non risolve certo il problema.
«Anche perché a forza di… tutte quelle lappate con la lingua e su e giù un quarto d’ora mi si stanca la mascella, mi si inchioda la mentina su, mi si attacca che mi strozzo, poi nel momento che lui sta per veni… eia… buttare fuo… mi prende la testa e mi spinge che io sento soffocare, «ma che spinge!!!», io non ce l’ho l’apnea… mai avuta, che certe volte mi tiene pure per le orecchie, come un manubrio… io non mi riesco a togliere mai… certe bocconate di quella sbobba!»
Beh, senza scendere in particolari… comunque, cara amica, a questo proposito i manuali parlano di quantità pari… a un cucchiaino da te!
«Ma de che!!!»
In effetti anche secondo me…
«Scusi, dottoressa, mi vergogno a chiederlo davanti a tutti, ma che non è che magari quando ing… che mi va giù, mi cresce la barba datosi che…»
No, signora cara, la sbobb… il… lo sp… quella mucillagine bavosa, scientificamente detto liquido seminale, ingoia… se per caso… deglutita non fa crescere il pomo d’Adamo, non fa ingrassare, non fa nulla… quindi non vedo perché uno la debba… Ma se non desiderate farlo, parlatene con il partner in modo che non ci siano malintesi. Troviamo il momento giusto (per parlare al nostro uomo), magari non subito dopo aver… anche perché dormirà di sicuro!
E vorrei portare un’altra testimonianza di un’amica che mi sta particolarmente a cuore giacché era una religiosa che ha lasciato i voti per sposarsi e che è molto innamorata di suo marito: Carmela.
«Durante i nostri doveri coniugali, Santo vuole assolutamente mettermelo in c… (postura da impalamento) in quel recesso oscuro che il Signore ci ha dato per ben altri scopi… io mi nego, resisto, non mi concedo, ma Santo Santo Santo è il Signore…. ah, no!!! “Fatti impalare!” mi dice, “fatti impalare!, Carmela, ora sei mia moglie!”. Ma secondo lei, dottoressa, rientra nei doveri di una moglie una cosa che fra l’altro fa anche male e tanto!! Forse perché Santo è… sì, insomma ha una verga in dotazione che insomma il Signore si è lasciato un po’ andare che san Martino l’accresca e lo prego sempre a questo scopo…»
Ecco, piano piano Carmela; intanto saprai che già gli antichi greci praticavano l’incul… uomini e donne si facevano… sì… essi hanno inventato l’ano multiuso.
Chi pratica il sesso… come dire… a pecori… da die… lo fa a volte anche per evitare una gravidanza o… per mantenere la verginità o… per entrare nel mondo dello spettacolo, ma anche e soprattutto per piacere.
Ecco, ciò che è importante è che nella coppia non ci sia una prevaricazione; se Santo desidera inc… anche altre parti di te, ti può aiutare piano piano a rilassarti, a smollare il c… i muscoli dello sfint… eh, quelli… perché certo noi siamo abituati a trattenere e non a… ma con la santa pazienza, le carezze… prima un dito, poi due… magari lubri-fic… sì, no, asciutto neanche ne parliamo, è tremendo, anche se lo psicologo Jack Morin che ha scritto un bellissimo libro proprio sul… sesso anale garantisce che non è assolutamente doloroso.
E ci crede solo lui!!!
Ecco, dunque, ma quante storie di insoddisfazione, solitudine e routine… C’è qualcuno che si ritrova in queste storie?
(silenzio assoluto in sala) Capirai…
Bene, possiamo mollare, per usare un termine prostatico, oppure decidere di ricominciare dal punto in cui siamo, dal calo del desiderio, dalle differenze sessuali.
Per l’uomo raggiungere l’o… può essere facile come agitare una lattina di birra e farla schiumare, per la donna ci vogliono non una ma dieci, venti casse prima di… anche un tir… ma a volte dipende dalle manovre di quelle ma-nazze dure, con le dita rigide… ma poi non è solo un fatto di tecnica, anche se quella è importante.
Come riuscire a procurarsi piacere sempre migliore nel tempo? Da dove ricominciare?
Anni fa ho avuto il piacere di incontrare una cara amica, la sessuologa Olivia Sinclaire, il cui percorso mi sembra illuminante. La storia di Olivia è una storia tipica: un’educazione estremamente rigida, nessuna informazione sessuale in famiglia, così dopo un’adolescenza brufolo-sa, pelosa, noiosa approda al liceo; i primi contatti con i ragazzi, le prime cotte, i dischi dei Beatles, le prime fughe, i primi smanazzam… rovistamen… primi ciucciamen… toccam… le… il…. tutto, anche l’alluce, il naso ficcato su per la fi… dentro la… lì…. ma quello no!!!
Poi il primo vero rapporto sessuale piuttosto deludente e teso. Beh, la sola cosa che sapevamo per proteggerci è che lui doveva… tirarlo via… appena… sfilarlo… subito prima che lui… in modo che uscisse… godes… fuori godesse lui! Non certo la donna, sempre vigile durante tutto il tempo, con il terrore che quei mostriciattoli… quei cosini… gli sper… si infilassero molesti su per la f… ma anche in bocca, nelle orecchie, qualunque pertuso, anche il naso; alcune di noi, compresa Olivia, temevano di essere fecondate dall’ombelico!
Io personalmente ricordo tragicamente la mia prima se… esperienza quando persi la… v… mi fu fatta la f…
Ricordo che era una sera d’autunno molto umida nella macchina di Danilo detto Il Lungo, un giovane riccioluto con i capelli rossi allampanato e pieno di lentiggini; dopo i primi smanazzam… sfarf… dai che ti ridai… a forza di frugare dappertutto, credevo avesse sette o otto paia di mani, pale, tentacoli… mi chiese tutto inf… pieno di… «Cosa vuoi che ti faccia?».
«Piano» risposi per non sbagliare.
Così mi schiaffò la lingua sulla bocca come una fetta di carne cruda su un occhio nero. Zzz!, il tempo di una zip e poi ricordo solo una specie di stinco di capra riccia col cappucc… sì il profilat… ma che profilat… non era un normale profilat… un calzetterie infilato che mi montava… mi penetr… ma come si fa!!! Io avevo una gran voglia di vomitare!
Dopo un po’ di agitazione ricordo che slittai rovinosamente sul sedile, sentii Danilo rantolare qualcosa che aveva a che fare con un freno a mano. Riemersi immediatamente tutta paonazza e chiesi con una certa educazione: «Cosa?».
Fu tutt’uno: una rincalcata micidiale. Aveva ceduto il freno, una breve discesa poi un urto secco.
Schiantai la mia verginità sulla lapide in marmo peperino bordo similoro di Moncelsi Gustavo 1881-1950, ex sindaco del mio paese troppo presto strappato dal fato alla famiglia. Danilo mi aveva portato al cimitero non avendo giornali per coprire i vetri.
Ricordo questo rincoglionimento, mi sentivo immersa in una melmina scivolosa e il peggio era che avevo perduto un orecchino; il clacson cominciò a suonare, credevo avvisasse tutti di quello che avevo fatto.
«Merda» disse II Lungo incazz… su tutte le furie, «e adesso chi ti paga?»
«Pagare meee!?!»
«Ma non dico a te, sorchetta!»
«Sorche…!?!» Producevo vergogna a fiotti come una stampante.
Beh, II Lungo disse: «Me ne fotto» o un’espressione del genere e, prima di rimettere a cuccia lo stinco recalcitrante, volle scrivere al vento il mio nome col suo «fiotto dorato», come lo chiamò, e si esibì in una lunga pisc… pipì, sotto lo sguardo desolato della Sensi Matilde 1816-1901, onesta madre di famiglia, devoti ti piangono i figli tutti.
Ecco naturalmente le cose adesso sono cambiate. Mi riallaccio al racconto di Olivia che dice: «Dopo la prima esperienza ho avuto qualche ragazzo che mi ha aiutato a capire che il sesso poteva essere migliore, ho provato a leggere dei libri, ho provato con uomini più grandi ed esperti di me, ho provato con la psicanalisi, ma ho capito veramente quale sessualità possedessi solo quando ho provato con Dildo… un vibratore che mi ha fatto conoscere un’amica. All’improvviso sono stata libera di concentrarmi pienamente sul mio corpo e le sue sensazioni, e ne ho avuto modo perché Dildo è instancabile, grazie a Dio, va a pile e può rimanere quanto voglio e dove desidero. Così finalmente capii: “Ecco cos’è un orgasmo!”».
Ho raccontato la storia della dottoressa Olivia perché l’autoerotismo può essere l’inizio di un percorso di conoscenza attenta del proprio corpo, di come giungere al piacere, e meglio conosciamo il nostro percorso tanto più possiamo comunicarlo reciprocamente.
Del resto si sa che il novantanove per cento degli uomini si masturba e uno mente. La donna lo pratica di meno, ma ciò che conta è come lo facciamo e perché.
Nel mio lungo viaggio attraverso la conoscenza sessuale, che mi ha portato dall’Occidente all’Oriente, dall’Europa all’Accademia del sesso nuovo di Amsterdam, all’America, fino al Giappone, fra sessuologi, rieducatori del sesso, da Ragapanu, il famoso guru nepalese, tra i taoisti, i tantrici, ne avessi trovato uno che mi ha sc… che mi abbia… che mi abbia… dato, ma fatto… niente!!!
Pur tuttavia i seminari della Betty Dodson, che ho frequentato, sono stati particolarmente illuminanti. Si tratta di incontri di… masturbazione collettiva.
Alcune di noi, ricordo, all’inizio erano bloccate, c’era chi rideva, chi non riusciva a concentrarsi, poi alcune hanno cominciato a tormentarsi il… quel… malloppetto… ciccioso… il clitoride come delle ossesse, altre si esprimevano con gridolini sussurrando «si, Tommy, così Ted o Cavallo Pazzo così Ficcanaso mio», nomi che avevano dato al loro Dildo (in America si usa, può essere eccitante).
Ai seminari c’erano giocattoli di tutti i tipi. A un certo punto Jennifer, una ragazza piuttosto avviata, cominciò a dire le sue fantasie a voce alta, qualcosa su una spiaggia, una cascata d’acqua enorme, delle palme: «Oddio, c’è il negro» gridò quasi spaventata. «Lascia fare, può tornare utile» rispose la Betty rassicurando Jennifer sul fatto che le fantasie devono essere libere da ogni giudizio critico.
«Ora sono due!»
«Non si butta via niente» incalzò la Betty e quella: «Mio Dio, sono tre!». La sala si era riempita di gemiti e sussurri. «Ora tieni il resto per te, cara!» sempre la Betty. «Anche perché disturbi le mie» la rimbrottò la vicina Doroty, una negretta tutto pepe che si lamentava di aver interrotto già quattro volte il suo Dil… la sua… ed era ancora, disse… qualcosa tipo «asciutta come la pasta del giorno prima»: ho avuto un po’ di difficoltà a tradurre e anche a capire!
Tutte comunque raccontarono dopo di aver raggiunto orgasmi mai sperimentati. Ricordo in particolare Daiana, signora di sessantadue anni, un’autentica veterana, che raccontò: «Vengo catapultata in un mondo nuovo quando metto le cuffie con la musica che mi piace, un buon vinello, aspiro incenso profumato e mi inserisco un ortaggio della mia taglia! Ahi, sia ringraziato Dio per le zucchine: hanno le nervature. Naturalmente faccio sesso sicuro con un bel profilattico per evitare il contatto con i pesticidi e poi non uso mai quelli colorati perché quelli purtroppo stingono!!!».
Io personalmente come prima volta non sono riuscita a v… a raggiungere l’o… non ce l’ho fatta, non mi ero portata il Dil… la banana elettrica… il vib… temevo che alla dogana magari mi… così ho fatto artigianalmen… amanuense benedettina proprio, però, essendo uno di quegli stage che garantisce che nessuno se ne va senza venire, fui costretta a mentire con la Betty per paura di essere obbligata a restare lì da sola fin quando non avessi davvero goduto!
Ecco, uno dei seminari più interessanti a cui sto lavorando attualmente è proprio quello con coppie che si aiutano a vicenda a imparare a darsi piacere. Dapprima invito le donne a mastur… a farsi… a raggiungere l’o… davanti al partner, poi viceversa e infine reciprocamente.
Flora: «Uh, per carità, porette noi disgraziate, ‘ndo’ so’ capitata, che dovemo fa’? Nun me piacciono tutte ‘sto cose moderne, dottoressa mia, me vergogno a ‘st’età, chi l’ha fatte mai ‘ste cose, ma poi co’ la luce, davanti a tutte, lo non me vojo emancipa’, c’ho paura … che so’ ‘st’attrezzi duri de plastica, manco su li giornaletti zozzi, io me vergogno de ‘ste sporcaccionate, me sa pure di mezzo peccato. La mi’ fija me c’ha mandato, dice: “Mamma, va’ da la dottoressa, vacce, vacce, sei isterica, te fa bene, te s’apre ‘n’altro mondo”.
«Nun vojo aprì niente, me vergogno, pè’ carità, ma poi chi je lo spiega al mi’ marito che quello basta che pompa su e giù, manco s’accorge si ce so’ o no! Altro che piacere, noi emo fatto sempre senza, non sapemo manco che por-demo.»
«Scusi, noi abbiamo consumato un litro d’olio, c’ho tutte le lenzuola che non mi va più via, ma non riesco a trovare un’ora buona; siamo d’accordo che io devo fare “cu cu”… quandi) sento qualcosina, ma non ho capito bene che cosa devo sentire, entro in agitazione che ho paura che lui si spazientisce, che poi penso che magari lui si va a fare l’amante, magari una col punto G, ma poi che è ‘sto punto G?»
Benone, grazie per averlo introdotto, questo famoso punto G. Tanto è stato detto, tanto parlato: cos’è il punto G? Esiste?
Mah, il punto G è un po’… come Babbo Natale: alcune persone sono disposte a credere che ci sia, alcune donne sono riuscite a trovarlo ficcandosi due dita… dentro, su per la… e poi curvando le dita come per fare «vieni qui», possiamo trovare un malloppetto ciccioso e rugoso… E un po’ un gratta e vinci.
Ecco, io invito sempre le coppie a vivere con una certa leggerezza alcuni aspetti che possono risultare piuttosto meccanici. Ma che sono di grandissimo aiuto alla coppia anche quando ci sono dei veri guasti… guast… diffic… menomaz. insufficienti erez… quando è troppo… come il marito di Girmela che dice: «Santo è un dinosauro, durante il rapporto mi sento un monolocale troppo affollato».
Oppure il c… il… p… la… il… lui è troppo piccolo. In questo caso quasi tutti i libri sul sesso affermano che la dimensione non conta, ci sono solo due gruppi di persone per cui conta: gli uomini che ce l’hanno piccolo e le loro partner. In tutti i casi io consiglio sempre agli uomini: ditelo prima di spogliarvi.
«Rimasi incantata e nello stesso tempo turbata quando Santo me lo presentò, il suo cannone, come lo ha battezzato lui affettuosamente. Ricordo la prima notte di matrimonio dopo aver rivolto una preghiera di ringraziamento al Signore, mi voltai e per la prima volta vidi Santo tutto nudo con la sola giacca appesa al cannone perché non mi spaventassi “V’iella a prendere” mi disse, “e poi mettila a posto”. E io, piena di trepidazione, obbedii, e poi non ricordo più nulla. Dottoressa, mi scusi, ma devo togliermi un dubbio che mi opprime poiché nel caso farei a meno di cercarlo questo punto G: G non sta mica per Gesù, vero?!?»
Beh, per fortuna Carmela ha avuto modo di ricredersi e di trovare con il suo Santo un buon ménage.
Nella mia esperienza è più difficile che un uomo arrivi ai nostri stage o anche solo a parlare di problemi sessuali. Alcuni mesi fa si è presentato da me Gianremo, un ragioniere di quarantacinque anni, sposato da otto. Molto imbarazzato, tutto integhito sulla sedia, mi ha chiesto: «Dottoressa, lei arriverebbe a un appuntamento quaranta minuti prima?».
«Certo che no, non troverei nessuno.»
«Appunto, è quello che dice mia moglie, quando facciamo sì… insomma mentre… io sono già… sono ve… ho già dato, mentre mia moglie ancora… ancora…»
«Beh, certo deve ancora… ancora…»
«Rientrare a casa.»
«Ah, al solo pensiero… ma non è che magari, da solo?»
«No, no…»
«Ah, proprio precoce…»
Gianremo era disperato, aveva provato di tutto, dai far-maci al sesso telefonico. Sua moglie non voleva più saperne, perciò ho affidato questo pisciasotto… questo caso… come si fa in America da anni, a una Sostituta Sessuale che lavora con me… non sono certo io che… mancherebbe mi ciucciassi pure gli sfigati, che attraverso incontri settimanali reinsegna loro a godere dell’amore.
Nonna Lola, così chiamiamo affettuosamente la terapista – poiché ha quasi sessantanni – ricomincia dal bacio e, se necessario… per esempio con Gianremo c’è andata a letto… godendo come una mandril… naturalmente in forma professionale.
Dopo neanche un anno, Gianremo ha imparato a diventare un buon amante, ora tornerà da sua moglie come nuovo e Nonna Lola se la piglierà nel… continuerà naturalmente il suo lavoro.
Amici, mancano poche ore al 2000 e, come vedete, ci sono strade da percorrere per l’uomo e per la donna, separatamente e insieme. Quante Dolores, Giuliana, Ignazio ritroveranno la strada del piacere e della comunicazione, non sappiami). Ma dopo questa esperienza nessuno sarà più lo stesso.
«lo penso che forse in America sono più bravi, che loro si spogliano sempre, e poi chi si conosce?, io mi sono trovata allo stage vicino al dentista mio, che io mi vergogno a fare quei versi, che poi quando abbiamo fatto il massaggio erotico a me mi è capitato lui… io non ci posso tornare… che poi mo c’ho il ponte provvisorio, chi ci torna a prendere i definitivi. Mamma mia che macello, dottoressa!»
«Dottoressa, la prego, parli lei con Santo, perché va bene i doveri coniugali, va bene l’emancipazione sessuale, va bene non porre limiti alla provvidenza, ma lo scambio di coppie, no! Dottoressa, no, questo non posso confessarlo», è fuori dal catalogo delle assoluzioni, dottoressa, dove andremo a finire.»
«Dottoressa, la ringrazio infinitamente, dopo Gilda mi sono sbloccato. Finalmente ho avuto il coraggio di rivelarmi, adesso vivo felicemente con Max, un poliziotto di Vi-terbo. I lo lasciato mia moglie e i figli, spero mi capiranno. Se non sono stato un buon padre forse potrò essere una buona madre.»
«Uh, per carità, porett’a me disgraziata! Grazie di tutto, dottoressa, lei è tanto caruccia, gentile, ‘na signora tanto per bene. Ma io quanto me so’ vergognata co’ tutte quelle pore disgraziate sulle lettine a sospirà’, a piagne’, a strilla’, me pare ‘na specie de lazzaretto. Stia a senti’: se dovemo fatica’ tanto pe’ arrivà a gode’, ma chi co lo fa fa’, Ma poi come se fa a chiacchiera’ di quelle cose intime in mezzo a tutti, co’ tutte le pipe a l’aria mezze ciondoloni. Uh, per carità, io manco quando fo il bagno me levo lo mutande. Me stia a senti’… grazie de tutto, come se avessi accettato, ma io a metteme dentro casa co’ la musica, l’incenso, co’ le fiore, a balla’ mezza nuda col vino, a fa’ la dea co’ lo zucchine, col cappuccio, io, me stia a senti’, nun c’ho tempo, nun c’ho testa, me vergogno. Ma poi chi glielo spiega al mi’ marito della raccolta delle punte G. Porette a noi disgraziate. Me lasse perde’… che c’ho certe vampe… dottoressa mia, sarà la menopausa?, così emo finito de preoccu-pacce e se mettemo a riposo. Arrivederce e grazie! Tanto salute e augure, Dio la benedica, je renda merito… ma io quanto ho faticato ‘sto giorno, manco pe’ fa’ le pizze de Pasqua! Arrivederce adesso.»
Testo inedito del 2000, inserito da Anna Marchesini, in questo sito, a maggio del 2008.
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